Ho incontrato l’Intuitive Eating mentre, insoddisfatta di quello che avevo studiato, cercavo un modo diverso di lavorare con il comportamento alimentare.
Volevo un approccio che fosse in linea con i miei valori:
- il rispetto della persona, del suo corpo e della sua dignità
- la connessione con sensazioni, emozioni e con propri bisogni e desideri
- la fiducia
- l’autodeterminazione, ovvero capacità di esercitare potere di scelta e perseguire cosa è giusto per sé
- la giustizia sociale come fattore determinante della salute
Sono inciampata quasi per caso in questo approccio rivoluzionario per i modelli a cui siamo abituati, in cui rispetto, fiducia e autodeterminazione conducono ad una evoluzione terapeutica del rapporto con il cibo e con il proprio corpo.
In questo articolo ti racconto cos’è, in breve, Intuitive Eating, ma anche cosa non è, per imparare a riconoscere ed evitare le imitazioni.
Breve storia e definizione
Intuitive Eating può essere tradotto in italiano con mangiare in modo intuitivo, alimentazione intuitiva o mangiare intuitivamente.
Rappresenta un modo di mangiare libero, senza sforzo e senza condizionamenti, in cui l’ascolto dei propri segnali interni si accorda a scelte consapevoli bilanciando bisogni e piacere.
È un approccio evidenced-based (coniuga ricerca e pratica clinica) alla salute mente-corpo sviluppato da Evelyn Tribole ed Elyse Resch, due dietiste americane, nel 1995.
Comprende 10 principi pratici che guidano la persona a connettersi con le proprie naturali capacità di alimentarsi in modo sereno e a smantellare i condizionamenti della cultura della dieta e della grassofobia (per approfondire cosa si intende per diet culture puoi leggere questo mio articolo).
Le pratiche e le riflessioni sull’Intuitive Eating si sono evolute nel tempo e sono oggi sostenute da moltissime pubblicazioni scientifiche (alcune sono raccolte qui ).
Nella pratica: cosa non è Intuitive Eating
Sembrerà poco razionale che io inizi a spiegarti meglio di cosa parliamo quando nominiamo l’Intuitive Eating partendo da cosa non è, ma risulta fondamentale chiarire alcuni aspetti prima di addentrarci meglio in questo efficace strumento.
La necessità di chiarire i punti che seguono deriva dal fatto che grassofobia e cultura della dieta funzionano da lenti deformanti che ci fanno approcciare ai temi del cibo, del peso e dei corpi con due idee dominanti e tossiche:
- la magrezza è salute;
- dimagrire è sempre un obiettivo salutare e di benessere, facilmente raggiungibile.
Non è questo lo spazio per smontare queste due idee, mi serve solo che tu sia consapevole che sono estremamente radicate nel nostro modo di guardare il mondo e che potrebbero portare a fraintendere a cosa serva veramente mangiare in modo intuitivo.
Quindi voglio che sia chiaro che Intuitive Eating non è un metodo per perdere peso.
Dimagrire non è un obiettivo esplicito né implicito di questo processo. Durante un percorso che utilizza questo strumento sono possibili variazioni di peso, ma non sono in alcun modo ricercate né valutate come risultato.
Proseguo con qualche altro “non è“:
- una dieta o un piano alimentare
- un protocollo rigido
- un modo per cambiare stile di vita
- un metodo per imparare a seguire le linee guida
Durante un percorso con Intuitive Eating non ci sono fallimenti, né modi per “rovinare tutto”. Non ci sono obiettivi da raggiungere per avere successo né abilità da dimostrare.
Nella pratica: cos’è Intuitive Eating
La miglior metafora per spiegare cosa sia l’Intuitive Eating è quella del viaggio. Un cammino a ritmo lento, con una meta da definire e flessibile, tappe, pause, ripensamenti e ritorni.
È un processo, qualcosa che avviene nel movimento, ed è una pratica che trae la sua efficacia dallo sperimentare modalità nuove di rapportarsi con sé stessə, con il cibo e con il proprio corpo.
In questo viaggio si va alla scoperta dei propri bisogni, ma anche di convinzioni ed esperienze relative all’alimentazione. È proprio decostruendo regole alimentari che si allontanano ansie e preoccupazioni riguardo al cibo e si riacquista una buona relazione con l’atto di mangiare.
A fare da bussola sono i propri segnali interni di fame, pienezza, piacere, soddisfazione, e senso di benessere, che guidano alla ricerca di un equilibrio psico-nutrizionale dove mente e corpo dialogano serenamente.
In sintesi l’Intuitive Eating accompagna a riscoprire il modo in cui potremmo rapportarci al cibo e all’alimentazione, per cui siamo biologicamente programmati, se non fossimo condizionati dalla cultura della dieta e dai bias grassofobici.
Una questione di giustizia sociale
L’Intuitive Eating non si sviluppa e non vive in un vuoto sociale e culturale. Le autrici di questo percorso hanno riconosciuto sin dall’inizio il ruolo che lo stigma sul peso, la grassofobia e le pratiche sanitarie focalizzate sul dimagrimento hanno nel generare e perpetrare un modo disfunzionale di trattare le persone e la loro salute.
L’Intuitive Eating è, infatti, allineato ai valori di Health at Every Size® (per approfondire leggi qui), di rispetto e dignità dei corpi, lotta ai bias grassofobici negli ambienti di cura e rifiuto della cultura della dieta e dello stigma sul peso.